Per uno come Pau, frontman dei Negrita, stare fermo, con le mani in mano, è praticamente impossibile. La sua band si è dovuta fermare durante il tour, bloccato dalla pandemia mondiale. La sua creatività però è troppo forte e in qualche modo deve sfogarsi. È così tornato al suo amore primario: le arti figurative, lui che arriva da una scuola d’arte e da sudi di architettura. Ha ripreso in mano il pennello e altri strumenti e si è dedicato alla pittura.

Dopo aver affinato le sue conoscenze tecniche ha addirittura messo in vendita, con grande successo, le sue opere aprendo un apposito sito dove sono disponibili copie limitate e numerate dei suoi dipinti. Già alcune di queste riproduzioni, in due settimane, sono andate vendute.

«A casa ho un vecchio studio dove registro da cui ho tolto un divano letto – spiega Pau – ed ho aggiunto due scrivanie: una per la musica e l’altra per il disegno. Era l’unica vera via di fuga possibile durante il lockdown. Se mi fossi messo su divano con la tv o i videogiochi sarebbe stato l’inizio della fine. La creatività non è andata in quarantena, c’era, ribolliva e doveva uscire».[…]


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